Monumento ai caduti, riesumate altre 77 salme






Il Museo del Piave chiede più attenzione alla stampa:
Alla cortese attenzione del Sindaco Dr. Andrea Biasiotto.
Con riferimento alla precedente lettera del 17 c.m. che tratta anche l'argomento della nostra partecipazione a "Expo-dolomiti-Outdoor" Segnaliamo la problematica che ci affligge da molto tempo....
 
 
 
Monumento ai caduti, riesumate altre 77 salme



Nel monumento-sacrario sepolti 77 soldati austroungarici
(Clicca sull'immagine per scaricarel'articolo in PDF)

----------------------------------------------------------------------
 
INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO-SACRARIO
E TUMULAZIONE DI 77 CADUTI AUSTROUNGARICI
NEL CIMITERO AUSTROUNGARICO DI FOLLINA
CERIMONIA DEL 26 OTTOBRE 2008
INTERVENTO DEL SINDACO MARCELLO TOMASI
 
Desidero innanzi tutto salutare e ringraziare per la loro presenza, le Autorità intervenute.
In particolare:

Il Sostituto Procuratore della Repubblica dr DE LORENZI,
Il Senatore MAURIZIO CASTRO,
il Vicepresidente della Provincia di Treviso, FLORIANO ZAMBON
il consigliere regionale MARCO ZABOTTI
il comandante del 1° FOD, generale MARIO MARIOLI,
il comandante dei Supporti delle Forze Operative Terrestri, generale ROCCO PANUNZI,
il gen BARACCHINI CAPUTI per il Commissariato per le Onoranze ai Caduti in Guerra,
Il questore di Treviso Dr. CARMINE DAMIANO,
i comandanti provinciali dei Carabinieri col. FABRIZIO BERNARDINI ,
della Guardia di Finanza col CLAUDIO PASCUCCI
del Corpo Forestale dello Stato col GUIDO SPADA
il Dott Michele Campanaro in rappresentanza del sig. Prefetto di Treviso,
il comandante della Compagnia Carabinieri di Vittorio Veneto, cap. CARRARO

Saluto il Presidente di Fondazione Cassamarca on. Dino DE POLI,

Rivolgo un saluto particolare agli ospiti, degli altri Paesi europei:
il rappresentante del Parlamento austriaco e presidente della Schwarzes Kreuz, On PETER RIESER,
l’Ambasciatore della Repubblica di Slovacchia, sig. STANISLAV VALLO.
Il Console Generale d’Austria , Signora HUNTERSTEINER,
Il Console Generale di Romania, sig.DANIEL DINA
IL Console Generale di Croazia, signora MIRIANA MATONIC,
il Console di Polonia in Austria, sig.GEROLD ORTNER,
il. ViceConsole di Polonia, signora GRAZINA BOSAK GAGCKA,
il 2°segretario della Ambasciata della Repubblica Ceca, sig. SPANIK,
l’Addetto militare presso l’ambasciata di Ungheria, Ten Col. IEL MECI,
il Kuratore della Schwarzes Kreuz d’Austria, signora INGRID KOINER
il Sindaco della città di Weisskirchen, ……………………..
i rappresentanti delle Forze Armate austriache, col ALESCH DIETER e col. GERHARD SCHWEIGER
Sono presenti e saluto i rappresentanti della Famiglia Asburgo, l’arciduca Georg Von Ausburg e la Principessa Anita Furstin von Hobenger,
 
Saluto anche e ringrazio per la loro presenza, i Sindaci e loro rappresentanti dei Comuni di Vittorio Veneto, Farra di Soligo, Conegliano, Pieve di Soligo, Altivole, Miane, Cison di Valmarino, Tarzo, Refrontolo, Moriago della Battaglia, San Pietro di Feletto, Sernaglia della Battaglia, Pederobba, Vazzola, Giavera del Montello, Vidor, Valdobbiadene, Susegana, Mel,
_le rappresentanze delle istituzioni e delle Associazioni combattentistiche e d’Arma di Austria, Cechia, Slovenia,Ungheria e la rappresentanza dell’Istituto di Storia Militare di Budapest.

_i Gruppi Alpini della sezione di Vittorio Veneto ed i Gruppi dei paesi vicini, le rappresentanze degli Artiglieri, dei Carabinieri in Congedo, della Croce Rossa, dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo e delle altre Associazioni d’Arma presenti
Saluto e ringrazio per il loro contributo alla giornata di oggi, i celebrantila funzione religiosa, mons.ANTON SCHNEIDER, mons. ……………………………… e padre ERMENEGILDO ZORDAN, gli Alpini ed Artiglieri di Follina e di Valmareno, la Banda musicale di Weisskirchen, la Banda di Follina, il Museo del Piave ed il Comitato imprenditori Veneti “Piave 2000”, la ditta Matteo Lot e la società Villa Abbazia;
Un saluto infine ed un grazie a tutti i cittadini presenti.
Mio tramite portano il loro saluto a tutti i convenuti:
il Presidente della Camera dei Deputati, on. FINI, che delega a rappresentarlo il sen Castro;
il Ministero degli Affari Esteri,
L’Ambasciatore della Repubblica di Germania,
l’Ambasciatore di Ucraina,
il Ministro della Difesa di Ungheria,
il Console Generale di Ungheria a Trieste,
il Dott. OTTO d’ASBURGO.
Quattro anni fa è maturata la volontà di recuperare questo cimitero militare austroungarico, al quale la Storia ha voluto legare il destino ed il ricordo di tanti soldati della 1° Guerra Mondiale.
Oggi, nel 90°dalla fine della Grande Guerra, ci troviamo qui, per riconsegnarlo alla sua destinazione naturale, grazie all’impegno ed alla collaborazione di tanti che nel corso di questi quattro anni vi si sono dedicati con determinazione e che, in questa circostanza, sento il dovere di nominare e di ringraziare:
_ innanzi tutto gli Alpini del Gruppo di Follina, per un anno impegnati a setacciare il terreno ed a ricomporre le spoglie di ogni Caduto. E con gli alpini, Francesco Frigimelica, Fabio Tura, Walter Casagrande ed altri;
_ gli amici della Schwarzes Kreuz , guidati dal Kurator PETER BARNTHALER, che i tanti giorni hanno dedicato al recupero del muro perimetrale;
_ il Governo austriaco, attraverso la Schwarzes Kreuz, per il suo contribuito finanziario;
_ il prof. Roberto Tessari, uno dei promotori dell’iniziativa, attivo nei lavori di scavo, ed autore del volume “ Il Cimitero Austroungarico di Follina”,
_ il col. Guido Spada, uno dei promotori di questa riscoperta, impegnato in ogni fase del recupero;
_ il Gr. Uff. Enzo Lorenzon, determinante nella promozione del progetto.
_ le ditte Tomasi e Bisol per il contributo di mezzi durante gli scavi;
_ gli Alpini di Valmareno,
_ la Banca Prealpi, Veneto Banca e la La banca Friuladria, per il loro contributo economico;

Ma VA DETTO SOPRATTUTTO che, se siamo qui oggi ad inaugurare questo monumento, è grazie alla sensibilità ed alla disponibilità dell’On.le Dino De Poli, Presidente di Fondazione Cassamarca, che fin dall’inizio ha dichiarato il proprio interesse per l’iniziativa; ne ha affidata la progettazione al prof.Portoghesi , ed ha messo a disposizione le risorse necessarie per realizzarla.
Grazie Presidente!
 
Con la cerimonia odierna, riponiamo all’ interno di questo monumento-sacrario, le spoglie di 77 soldati dell’esercito austroungarico, sepolti tra il 1917 ed il 1918 in questo cimitero militare insieme ad altri 900 loro compagni che in parte ancora qui si trovano.
Uomini caduti sul fronte del Piave combattendo contro altri uomini, anche loro caduti in grande numero nell’adempimento del loro dovere e di cui il fiume, diventato il simbolo del ricordo di quella guerra, ha voluto mescolare il sangue, in un abbraccio di morte e di riconciliazione.

Le Guerre, sono eventi che sconvolgono la vita dei singoli e delle Comunità,.
Alla fine, sul campo di battaglia ritorna il silenzio.
Dall’una e dall’altra parte restano la sofferenza, il dolore, la morte.
La vittoria più grande non è quella che una delle parti celebra dopo il silenzio del campo di battaglia;
la vittoria più grande è quella che si celebra quando , come oggi, uniformi che si sono combattute aspramente in nome del dovere e dell’onore, si stringono insieme, con rinnovata amicizia, in un abbraccio fraterno, intorno ai Caduti dell’una e dell’altra parte, per onorarli e per riflettere.
In questo momento, quando diventano sudario, le Bandiere non hanno più colori.

Io credo che il significato vero, profondo, della giornata di oggi, vada ricercato nelle parole: dignità e fratellanza.
Dignità che restituiamo ad uomini caduti per il dovere e che era stata loro sottratta dall’oblio nel quale li avevamo relegati.
Dignità che riscattiamo a noi stessi, dando loro rispettosa sepoltura; la stessa sepoltura e lo stesso rispetto che vorremmo fossero riservati a tanti figli della nostra Patria sepolti in terra straniera.
Fratellanza, perché questo monumento vuole essere:
- casa comune per tutti coloro che ancora riposano e riposeranno in futuro, in questo campo, stretti nell’abbraccio delle loro bandiere,
- vuole essere testimonianza del rispetto dovuto ad uomini che hanno pagato con la vita il loro senso del dovere,
_ ma vuole soprattutto essere simbolo di riconciliazione fra i popoli, un tempo in guerra ed oggi uniti da sentimenti di fraterna amicizia ed impegnati a costruire una Patria comune.
 
Il Fokker Dr.I, detto anche Dreidecker (triplano) é un famoso aeroplano da caccia tedesco prodotto dalla Fokker durante la prima guerra mondiale. Fu il Dr.I il velivolo sul quale volò il famoso Manfred von Richthofen, meglio conosciuto come il Barone Rosso.
(Clicca sull'immagine per scaricarel'articolo in PDF)
 
-------------------------------------------------------------------------------------

 
Clicca qui per scaricare l'articolo in versione PDF
 

 COMITATO IMPRENDITORI VENETI “PIAVE 2000”Casella postale N.131010PONTE DELLA PRIULA (TV)diotisalvi.perin@perin.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  

 in collaborazione con il
MUSEO DEL PIAVE “VINCENZO COLOGNESE”
Caorera di Vas (BL)
 
 
      Spett.le Municipio di FollinaVia Martiri Della Libertà 5Follina  (TV)  
LETTERA APERTA 
Ponte della Priula, 15/10/2008 
Alla cortese attenzione del Sig. Sindaco Rag. Marcello Tomasi La ringrazio di cuore per avermi invitato ieri per la visita presso la nuova ala del cimitero civile e al monumento del cimitero Austroungarico.La prego di estendere i complimenti  ai progettisti e imprese che sapientemente hanno realizzato, sotto il Suo controllo, le opere meritevoli di essere prese ad esempio (cimitero civile), come dovrebbero fare altri Comuni (a Conegliano, dove abito, il cimitero è in una situazione di  notevole degrado). Quando ho ricevuto e aperto (la settimana scorsa ) l’invito alla cerimonia, Lei, Sig. Sindaco, ha fatto (come auspicavo) giustizia non chiedendo per giuste motivazioni il patrocinio della Provincia di Treviso e non solo. Ho seguito la vicenda e raccolto da tempo tutte le Sue sofferenze che ha avuto con gli esponenti di spicco istituzionali Provinciali e Regionali per i quali forse andava bene continuare ad affossare la storia: il cimitero, quel campo santo austroungarico, sulla scia della discriminazione di quanto era stato perpetrato in tanti decenni, quel luogo sacro accomunava tantissimi soldati di 12 Nazioni e di diverse religioni (nostri articoli di protesta sui quotidiani nel 2006, come pubblicato sul 4° vol. del ns. libro IL FRONTE DIMENTICATO pag. 248 e tutti possono rileggere nel sito www.museodelpiave.it).Il pensiero mi porta al periodo in cui in vari periodi il cimitero A.U. è stato distrutto da italiani con forza bruta spaccando centinaia e centinaia di spesse lapidi.Vedere la composizione del monumento che custodirà le ossa dei soldati e quello che è rimasto delle lapidi recuperate con tanta cura dai volontari, mi ha stretto il cuore, leggendo date e nomi dei sfortunati soldati.Sig. Sindaco, raccontI e scriva (i cittadini e il mondo devono sapere) tutti i problemi assurdi che ha incontrato: anziché trovare la strada spianata, ha dovuto superare ostacoli (per fortuna la Sua tenacia ha sortito un miracolo con uno sponsor di alto profilo per gli eventi culturali, storici, dell’arte ecc. nell’ambito trevisano –Fondazione Cassamarca-). Anche noi abbiamo moltissime difficoltà con le istituzioni Prov. Reg.ecc.., che sono inspiegabili per l’arroganza (salvo una lettera del Pres. con complimenti per l’intitolazione dei Sentieri della Pace, che sa di presa in giro, in quanto numerose lettere all’Ass. alla Cultura e al Vice Pres. da mesi non sono state degnate di risposta), per iniziative storiche, culturali, ambientali, per un impegno sociale e civile (senza scopi di lucro). Come avrà visto da alcuni nostri libri che abbiamo intitolato (Vedi IL FRONTE DIMENTICATO), purtroppo per alcuni politologhi la sinistra Piave è vista come il “nemico”, quindi meglio non parlarne. Troverà difficoltà a far presenziare la cerimonia da Ministri o parlamentari Veneti o di altre regioni, seppur detti del cambiamento; non avrà invece difficoltà ad avere ospiti importanti in rappresentanza di vari paesi europei (anche a noi le autorità di questi paesi rispondono nel giro di 10 max 15 giorni).
Ad inaugurare la nuova ala al Museo del Piave Vincenzo “Colognese”  il 30/07/2006 abbiamo avuto un illustre ospite, il nipote dell’Imperatore Beato Carlo I d’Asburgo, l’Arciduca Georg d’Asburgo, che arriverà (più numerosi illustri ospiti e autorità estere), come mi ha rif., anche a Follina.
Quando con le mie attività e iniziative sono arrivato sulla “Linea del Piave” a Susegana, qualcuno mi riferiva che era meglio non parlare del fronte A.U. e che era meglio non far sapere la vera storia...Mi chiedo: è forse scandaloso e denigratorio nei nostri confronti?

Se molti di noi fossero figli di Austroungarici o di altre persone arrivate in periodi di tante guerre di occupazione?
Si riterrebbe utile collaborare/sponsorizzare, se d’accordo:Mi sto interessando a far sorvolare la zona della cerimonia da un aereo simile a quelli impiegati nella G.G. Sentiamoci per l’orario, visti gli impegni del pilota, se possono combaciare.Altro contributo culturale che possiamo dare, con la collaborazione del Museo del Piave V.C.: donarLe, per consegna alle autorità straniere, il libro il FRONTE DIMENTICATO vol. 4°. Nello spirito di amicizia e fratellanza donare anche una confezione di pregiati vini prosecco e marzemino, formaggi, frutto della nostra terra, un tempo teatro di aspre battaglie. Siamo convinti che il campo coltivato prevalga sempre al campo di battaglia.Ci appelliamo al Santo Padre Marco d’Aviano affinché interceda per tenere lontana la pioggia su Follina fino a cerimonia avvenuta. Per conoscere una parte della nostra storia cristiana Europea, alleghiamo il libro “Mezzaluna e Croce Marco d’Aviano e la Salvezza d’Europa”, dove a pag. 49 troviamo la foto dell’Imperatore Carlo e l’Imperatrice Zita all’uscita della chiesa dei Cappuccini di Vienna, dove avevano assistito all’apertura della bara di Marco d’Aviano (riesumazione della salma, 6 Giugno 1918). Padre Marco è sicuramente arrivato come predicatore itinerante a Follina.In attesa di risposta,  si ringrazia e porge cordiali saluti.
Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000”  coll. Museo del Piave “Vincenzo Colognese”                                                    Il Presidente                                                    Diotisalvi Perin
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Caro Sig. Perin,
desidero con la presente ringraziare il Museo del Piave "Vincenzo Colognese" ed il Comitato Imprenditori Veneti "Piave 2000" per l'aiuto prestatomi nell'organizzazione della cerimonia del 26 ottobre presso il Cimitero Austroungarico di Follina.
Vedere l'aereo del Barone Rosso sorvolare la nostra cerimonia è stato il coronamento importante di un evento che credo resterà motivo di riflessione per quanti credo nella pietà cristiana e nei valori sui quali deve essere fondata ogni Società Civile.
Grazie ancora per il prezioso aiuto, per il Suo interessamento e per il sostegno morale con il quale sempre Lei ha voluto supportare il nostro obiettivo che domenica ho visto realizzato con soddisfazione.
LETTERA FOLLINA
(Clicca sull'immagine per scaricarel'articolo in PDF)
 

 

INAUGURAZIONE DEL CIMITERO AUSTROUNGARICO DI FOLLINA
DOMENICA 26/10/2008.