Treviso - Frane in Comune di Susegana

A causa dello sprofondamento del terreno sottostante
si allarga il fronte della frana

Comunicato stampa (24 gennaio 2011)
Nel tardo pomeriggio di venerdì 21 gennaio siamo saliti sui boschi in loc. “Madonna del Buricolat” tra Collalto e Susegana per verificare, in sicurezza, lo stato della grande frana e per renderci conto visivamente della situazione. Mentre tornavamo, abbiamo udito un forte boato con conseguente caduta di massi e materiale vario. Essendo ormai buio abbiamo deciso che il giorno seguente avremmo sorvolato la zona per vedere cosa fosse successo effettivamente. Questa è la foto scattata sabato 22 gennaio, sembra di essere in un piccolo canyon. Un evento simile non è mai avvenuto. Alleghiamo un disegno di Dolina, tratto da un sito internet, per far vedere come si potrebbe evolvere la situazione, ingoiando terra e quant’altro. Tenendo conto che i depositi del gas sono a una profondità di poco superiore a 1.000 metri immaginatevi cosa potrebbe succedere! Pensiamioci, in fondo mille metri non sono un gran che, equivalgono a 10 campi di calcio, una sicurezza maggiore sarebbe se la profondità dei serbatoi naturali fossero a diecimila metri. L’impressionante foto evidenzia una specie di piccolo terremoto fortunatamente avvenuto in una zona non abitata. Che ha ingoiato una notevole quantità di materiale. Qui non si sono fatti scavi e quantaltro per dar posto a vigneti, di questo dobbiamo rendere merito alla famiglia dei Conti Collalto che conserva un patrimonio boschivo ed attività agricole da sempre con produzioni di altissima qualità. Stiamo parlando di un’ampia zona di 6-7 km2. che ha centinaia di proprietari terrieri e non tutti rispettano le regole vigenti, che confina con il Piave ed arriva alla Strada Provinciale che da Parè di Conegliano sale a Pieve di Soligo, uno straordinario polmone che ci ossigena. Se continuano queste frane, che per il momento interessano zone non abitate, potrebbero, forse, interessare anche la parte di territorio abitato visto che ci sono altri pendii a strapiombo simili a quello dove si è verificata la gigantesca frana. Confidiamo che il Sindaco, vista la drammatica situazione, in via cautelare, se possibile, blocchi per almeno 10 anni i lavori che si stanno facendo, modificando di fatto i colli, per realizzare nuovi vigneti, per le condotte del gas con alte pressioni, per i pozzi, ecc. Il sig. Daniele Cenedese, che ha inviato un ricorso al Tar del Lazio sullo stoccaggio del gas a Collalto, ci ha detto che intende, con il nostro appoggio, portare l’istanza al Presidente della Regione Veneto dott. Luca Zaia ed al Prefetto di Treviso dott. Aldo Adinolfi. Ricordiamo che alcuni anni fa lungo la stradina sottostante sono transitate numerose persone durante una escursione sui “Sentieri della Grande Guerra”, nel percorso c’era una fontana naturale di acqua potabile ora sparita dopo la frana e a qualche centinaio di metri, dentro un canalone, una grotta millenaria che fino a 10 anni fa conservava all’interno delle stupende stalattiti che superavano il metro di lunghezza, poi rubate da ignoti staccandole con mazze e scalpello. Cogliamo l’occasione per auspicare che se qualcuno avesse notizie sulle stalatiti informi i proprietari e le autorità competenti.
Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000”
Museo del Piave “Vincenzo Colognese”







Dolina