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Al Sindaco di Mareno di Piave

Comitato Imprenditori Veneti "Piave 2000" - Ponte della Priula (TV)

Museo del Piave "VCincenzo Colognese" - Caorera di Vas (BL)


18 febbraio 2014


Al Sindaco del Comune di Mareno di Piave Gianpietro CATTAI

e p.c.

Prefetto di Treviso - dott.ssa Maria Augusta MARROSU

Presidente della Regione del Veneto - dott. Luca ZAIA - Venezia

Presidente della Provincia di Treviso - dott. Leonardo MURARO - Treviso


Oggetto:   Allagamenti scantinati e garage, dove gli interventi
              dovrebbero essere effettuati dai Vigili del Fuoco o dalla Protezione Civile.


   
Signor Sindaco, Le comunico che ieri sono andato a visitare le zone del suo paese in Via Papa Luciani e limitrofe per la penosa situazione degli allagamenti negli scantinati e garage.
Non ho parole per definire il disagio e le paure di questi Suoi cittadini, non entro nel merito di come sono state date le licenze di costruzione delle varie abitazioni. Oltretutto non è che i Suoi paesani siano stati trattati, da chi di dovere, come dovrebbero essere trattati in una Regione tecnologicamente all'avanguardia, ricordo che tutti hanno dovuto organizzarsi alla bene meglio e qualcosa è cambiato principalmente dopo le denunce mandate in onda in un servizio nel telegiornale di Rai 3 del Veneto.
Siamo a circa tre settimane dall'evento ma poco è cambiato, l’acqua continua a sgorgare dal sottosuolo, quindi La prego di interessarsi ancora di più e contattare l'Enel per allacciare alcuni contatori tipo cantiere, con potenze di alcune decine di KW per alimentare le elettropompe, fermando da subito quei generatori che inquinano l'atmosfera e anche per il rumore, Le ricordo che il limite per il rumore secondo normativa CE, è di 45 dba.
Ieri ho constatato che, tra Esercito e Protezione Civile, ci sono nove persone che presidiano generatori e pompe, ma se si allacciano all'Enel e si mettono delle elettropompe con comando a galleggiante, non servono operatori.
Leggo oggi sulla stampa che l'Enel darà la possibilità di aumentare i KW ai singoli proprietari. Ritengo una cosa non giusta perché si troveranno nuovi costi per installare un nuovo impianto elettrico con interruttori differenziali, ecc. Poi se l'Enel dovesse introdurre delle differenze in bolletta, cosa potrà fare il singolo utente contro il gigante Enel? Poi dovrebbero acquistare le elettropompe con potenze diverse a seconda del livello della falda, quindi interventi di elettricisti, idraulici esterni, ecc.
Se si vuole intervenire per risolvere l'abbassamento della falda, i nostri tecnici consigliano di provare ad installare una o più pompe di grossa potenza al limite esterno della zona residenziale a carico delle Istituzioni. L'Esercito potrebbe scavare un pozzo di alcuni metri, al di sotto della falda acquifera, sul triangolo di terreno libero al di là di Via Papa Luciani tra la via principale che sale a San Michele di Ramera ed installare una grossa pompa da 200-300 hp e far scaricare l'acqua nel ruio che va verso il cimitero. Per alimentare la pompa che potrebbe essere diesel oppure elettropompa, se fosse quest'ultima, le posso dare un generatore da 400 KWA gratis per 15 giorni (carburante a vostro carico). Già ero intervenuto prontamente nella prima notte di allagamento dei garage dando un generatore gratis per 10 giorni alimentando più elettropompe, ora sostituito dai rumorosi ed inquinanti  generatori che sembra siano della Protezione Civile.
Le segnalo anche che ieri ho incontrato persone nelle abitazioni che hanno sofferto per queste problematiche anche in termini fisici sia per stanchezza, insonnia, dato dai generatori e motopompe rumorose e in più tutti gli operatori che girano per le case.
Consiglierei di fare un incontro pubblico con i disastrati e dare aiuto per le notevoli spese effettuate e a tale proposito cito una breve sentenza rivoluzionaria di un articolo pubblicato nel Corriere del Veneto il 8.2.14 a firma di Ivonne Cacciavillani "Consorzio Euganeo condannato dal Tribunale Regionale delle acque pubbliche di Venezia Trap. Al risarcimento del danno subìto da alcuni contadini dall'alluvione del 2010, la parola d'ordine deve essere "risarcimento del danno"… la sentenza del Trap, dell'aprile 2013, ha affermato il principio rivoluzionario - un'ardita innovazione, qualche volta capita - che la tutela dell'alluvione, a non vedere la proprietà allagata, è sì dovere della Pubblica Amministrazione (si dice P.A.) ma è anche diritto del cittadino la cui violazione comporta obbligazione del risarcimento del danno subìto dalla vittima. Risarcimento del danno non contributo di solidarietà. La quale non guasta certo, specie nei primi momenti di maggior disagio, ma non può supplire il risarcimento, che deve essere pari al danno subìto".

In attesa di risposta, si ringrazia.
Cordiali saluti.

Il Presidente
Diotisalvi Perin


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