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MUSEO DEL PIAVE - Vincenzo Colognese

Orario di apertura al pubblico:
dal 16 Marzo al 31 Ottobre

Sabato  15.00 - 18.00
Domenica  15.00 - 18.00
dal 1° Novembre al 15 Marzo

Solo la Domenica
  14.30 - 17.30
- Visite su prenotazione per gruppi di almeno 10 persone -

Il Museo, allora denominato “Museo della Madonna del Piave” fu fondato alla fine degli Anni ’50 da don Antonio Pavan
(deceduto nel 1985) ed era ubicato all’interno della canonica della chiesa di Caorera
Dopo un periodo di chiusura, nel 2000, fu riaperto nei locali delle ex Scuole Elementari, sede attuale, dopo il restauro
eseguito dal Comune di Vas su interessamento di Vincenzo Colognese (deceduto nel 2004).

Con l’inaugurazione prese il nome di Museo del Piave.



Sotto la presidenza di Diotisalvi Perin viene inaugurato il nuovo salone di circa 300 mq.
dall’Arciduca Georg d’Asburgo
(figlio dell’ Arciduca Otto d’Asburgo e nipote dell’Imperatore Carlo I d’Asburgo)
e per volere del Presidente Perin
è stato modificato il nome del museo in Museo del Piave “Vincenzo Colognese”
a ricordo del suo predecessore.


Presentare questo Museo non è cosa semplice, anche il visitatore più accorto potrebbe, di primo acchito, non comprendere il criterio seguito dall’Ass. Museo del Piave “Vincenzo Colognese” nella scelta degli oggetti esposti.

Infatti, i motivi che hanno dato avvio alla nascita del Museo non bisogna cercarli esclusivamente nella volontà di una ricostruzione storica, ma soprattutto nella voglia di condividere esperienze di vita vissuta, sogni e delusioni, che oltre a segnare i sassi del fiume Piave hanno segnato anche i cuori dei popoli di paesi in guerra e non.

Si potrebbe dire un museo “Fatto col cuore”, dalla gente che ha vissuto realmente quegli anni, ed è questo che speriamo di far sentire a tutti coloro che entreranno a visitarlo: un’emozione, non un’asettica e ordinaria esposizione. I cimeli esposti sono originali, raccolti in tanti anni di appassionata ricerca.

Una delle particolarità della nostra esposizione, infatti, vuole essere quella di un museo “aperto”, in continua crescita, che si sviluppa grazie all’apporto di oggetti e memorie provenienti non solo da chi è stato, direttamente o indirettamente, coinvolto nell’evento, ma da tutti coloro che si sentono vicini a questo frammento di storia, non solo italiana, ma anche e soprattutto europea e mondiale.

Ricordiamo le varie esposizioni molto interessanti che ha il Museo:
• oltre 20 manichini, tutti con uniformi e armi originali, che rappresentano tutti gli eserciti nella Grande Guerra;
• la barca Ponton A.U. recuperata nel Piave;
50 pannelli donatici dagli ungheresi che riprendono, con piantine e foto, la Battaglia sul Piave;
• numerose vetrine con fucili, pistole, cannoni, bombe, mitragliatrici, mortai, armi bianche, ecc.;
• la copia dello Spad XIII, l'aereo di Francesco Baracca, esposto all'aeroporto "Marco Polo" di Venezia fino ai primi mesi del 2018;
5 postazioni multimediali di cui 3 fisse e 2 con i simulacri dello Spad XIII e del Fokker DR1.
• Il trattore Mogul (fornito dalla collezione Presidente Perin), importato dall'America nel 1915 per il traino di cannoni e utilizzato fino al 1918 per l'aratura di Stato.
Sala audiovisiva, dove si può vedere uno straordinario film sugli eventi della Grande Guerra , storia e ambiente.

In esclusiva mondiale documenti, libri e piantine originali, dell'attacco fatto dal giovanissimo Erwin Rommel (denominato "futura volpe del deserto" nella 2ª G.M.) a Longarone (dopo essere partito dall'attacco del Mattaiur/Caporetto) con pochi uomini dotati di mitragliatrici, fece oltre 10.000 prigionieri che erano in ritirata dal Cadore per passare sulla destra Piave.
Questo materiale ci è stato dato dal figlio che è stato anche Sindaco di Stoccarda.

Ingresso a pagamento   - Visite su prenotazione per gruppi di almeno 10 persone

Il servizio di apertura del Museo è esclusivamente svolto da volontari, ci scusiamo anticipatamente per eventuali imprevisti. La Direzione del Museo del Piave comunica che l'Ingresso/offerta è di 5 Euro e comprende la Litografia storica dello Spad XIII.

Come arrivare:


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