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Articoli stampa di Biz e Viezzer - Gennaio 2011

Problematiche del territorio di Susegana e non solo

PONTE DELLA PRIULA - Al Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” e al Museo del Piave “Vincenzo Colognese” interessa solo la sicurezza dei cittadini e non disperdere la storia di questi territori, quindi non hanno nulla contro la società del gas o contro le Istituzioni, purché operino in un contesto che dia la sicurezza necessaria e che ci sia la possibilità di verificarla pubblicamente anche monitorandola con rilevatori posti a raggiera a 300 mt uno dall’altro.
Grazie ad un articolo pubblicato su “la Tribuna” del 22 dicembre 2010 il Comitato è venuto a conoscenza di un ricorso presentato al TAR del Lazio da un cittadino suseganese; di conseguenza il Presidente Perin Diotisalvi ha inviato una lettera al Sindaco Montesel dichiarandosi, anche a nome dei cittadini (ignari del pericolo), molto preoccupato e chiedendo dei chiarimenti per quanto succede nei colli tra frane ed eventuali problematiche dovute anche all’impianto di stoccaggio del gas in un territorio a rischio sismico.
    Ricordiamo che è una questione spinosa che sta a cuore a Perin e che segue dagli anni ’80 con persone care a lui (purtroppo scomparse): prima con il Conte Rambaldo di Collalto, poi con il Principe Manfredo di Collalto ed infine con il Conte dott. Lodovico Giustiniani.
    Tutta la fase operativa della zona interessata ai profondi scavi per realizzare le linee che collegano i circa 10 pozzi (17 in totale) è stata registrata su in filmato e divulgato a suo tempo in varie conferenze stampa e portato in visione, in un incontro di alcuni anni fa, al dirigente Ing. Dott. Ezio Zappardino, negli uffici di Bologna che si affacciano sulla straordinaria piazza con vista sulle due famose torri pendenti. Il responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico/Risorse Minerarie Zappardino, disse che avrebbe fatto sapere la propria opinione ma Perin non ricevette nessuna risposta. Perin fece varie visite ai Ministeri di Roma incontrando alcuni parlamentari del nord ricevendo la disponibilità a collaborare ma, a tutt’oggi, nulla. I parlamentari del sud invece portavano la loro solidarietà dicendo che se fosse capitato una cosa del genere sulle loro terre prima dovevano avere la certezza della sicurezza, poi come contropartita, per la servitù in tutto il territorio interessato, ricevere il gas gratis per le abitazioni e le attività produttive; e vista la grande rilevanza dell’impianto avrebbero chiesto almeno 50.000.000 di Euro all’anno oltre ad una copertura assicurativa per eventuali disastri sismici o altro.
Ricordiamo che l’anno scorso è stata spedita una ulteriore lettera al Sindaco di Susegana (pubblicata sul mensile “Il Piave”) alla quale il Sindaco ha risposto (in data 11 agosto 2010, lettera di tre pagine) a vari quesiti, ma non a tutti e non è stata esauriente. Alla domanda fatta anche da molti cittadini, viste le tragedie e catastrofi che succedono nel mondo a causa di negligenze ed interessi vari sempre senza colpevoli, così formulata: “Abbiamo il timore che nelle valli o nei colli di Susegana ci possano essere delle fughe di gas, il quale, restando a livello del terreno, diventa pericoloso e quando ci si accorge spesso è troppo tardi. Come dobbiamo comportarci?”.
Questa è stata la risposta del Sindaco: “Il gas metano immesso o estratto dai pozzi non è odorizzato”.
Il Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” ritiene questa risposta insufficiente in quanto se inalato comporterebbe conseguenze imprevedibili!

Alessandro Biz




SUSEGANA - Daniele Cenedese, di Colfosco, ha ricorso al Tar del Lazio contro: il Ministro dell’Ambiente, la commissione Via, Edison Stoccaggio, il Comune di Susegana, la Regione e la Provincia. Il cittadino chiede di annullare la determinazione del marzo 2009, con la quale è stata disposta la non assoggettabilità a Via del progetto di ampliamento della centrale di trattamento e compressione dello stoccaggio di gas nel giacimento “Collalto”, localizzato nel Comune di Susegana. Lo stesso chiede qualsiasi atto o provvedimento, facente riferimento al parere approvato dalla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale “Via e Vas” nella seduta del dicembre 2008. Nel ricorso, Cenedese - rappresentato dagli avvocati Vincenzo Pellegrini, dello Studio Legale Barel Malvestio & Associati di Treviso e Luigi Manzi di Roma - ricorda che in seguito alla perforazione di un pozzo negli anni Ottanta, è stato scoperto un giacimento di gas naturale denominato “Conegliano”, che si estende per circa novanta chilometri quadrati nel sottosuolo dell’area del Comune di Susegana, Nervesa della Battaglia, Pieve di Soligo, Refrontolo e Sernaglia della Battaglia. Quando tale giacimento si era esaurito, tale invaso è stato sfruttato come serbatoio di gas. Il notevole aumento della conseguente pressione di stoccaggio, secondo specialisti di sismologia, può introdurre un rischio di sisma, nella zona già a rischio sismico. Nell’istruttoria, per l’ampliamento, tale rischio non è stato segnalato e nemmeno si è ritenuto di procedere con la valutazione di impatto ambientale. Il ricorrente Cenedese ha ritenuto di agire per sollecitare un procedimento istruttorio preventivo adeguato al profilo di rischio per l’ambiente, i beni e le persone, con particolare riferimento al rischio sismico della zona. Cenedese inoltre ricorda che la Edison ha ottenuto, dal Ministero dell’Industria (ora sviluppo economico), una concessione di stoccaggio per trent’anni dal 1994. L’area di concessione risulta estesa a 88,95 chilometri quadrati. Nel programma lavori, approvato nel 1998, risulta ancora da realizzare il completamento della centrale di compressione ed il potenziamento della compressione fino all’ampliamento della superficie occupata dall’impianto. Il legale ricorda che il Comune di Susegana ha delle caratteristiche geologiche che rendono compatibile con il potenziale accadimento di eventi sismici di rilevanza, paragonabili al terremoto del Friuli del 1976. Peraltro due sismologi di fama internazionale: Marcellini che si era dimesso dalla commissione comunale impianto stoccaggio (dimessosi perché in netto disaccordo sulla pericolosità dell'ampliamento sostenuto dall'Amministrazione Montesel) ed il sismologo Segall della Stanford University, hanno confermato come l’ampliamento dell’impianto con l’introduzione di 800 milioni di metri cubi di gas potrebbe essere causa di sismicità indotta. I legali ritengono dunque che l’esclusione dalla verifica “Via e Vas” del 2008 siano provvedimenti illegittimi e quindi impugnabili. Il ricorso tiene conto anche del fatto che il ricorrente ha acquisito il parere di un altro esperto: il dottor Marco Pagani, che pure lui ha evidenziato rilevanti valori di pericolosità e rischio sismico. Il ricorrente chiede pertanto l’annullamento degli atti impugnati, ritenendo illegittimo il provvedimento di esclusione dalla procedura Via.

Alessandro Viezzer


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